Giacobbe Giusti, GIOTTO: Chapelle Peruzzi, Florence
Giacobbe Giusti, GIOTTO: Chapelle Peruzzi, Florence
Giacobbe Giusti, GIOTTO: Chapelle Peruzzi, Florence
Giacobbe Giusti, GIOTTO: Chapelle Peruzzi, Florence
Giacobbe Giusti, GIOTTO: Chapelle Peruzzi, Florence
Giacobbe Giusti, GIOTTO: Chapelle Peruzzi, Florence
Giacobbe Giusti, GIOTTO: Chapelle Peruzzi, Florence
Giacobbe Giusti, GIOTTO: Chapelle Peruzzi, Florence
Giacobbe Giusti, GIOTTO: Chapelle Peruzzi, Florence
Giacobbe Giusti, GIOTTO: Chapelle Peruzzi, Florence
Giacobbe Giusti, GIOTTO: Chapelle Peruzzi, Florence
La Chapelle Peruzzi est un des chapelles de la basilique Santa Croce de Florence, précisément la seconde à droite du chœur.
Elle comporte un cycle de fresques consacré aux saints Jean l’évangéliste et Jean le baptiste, exécutés par Giotto di Bondoneentre 1318 et 1322 pour le couvent franciscain.
Vi sono rappresentate Scene della vita di san Giovanni Evangelista e di san Giovanni Battista (sei scene sulle pareti laterali)[1].
Nell’archivolto sono raffigurati otto busti di Profeti, mentre i pennacchi della volta presentano i quattro simboli degli Evangelisti[1].
La parete destra mostra le Storie di san Giovanni Evangelista, che si leggono dall’alto al basso:
- Visione nell’isola di Patmos, 280×450 cm
- Resurrezione di Drusiana, 280×450 cm
- Ascensione di san Giovanni, 280×450 cm
La parete sinistra ha le Storie di San Giovanni Battista:
- Zaccaria riceve l’annuncia dall’angelo, 280×450 cm
- Nascita del Battista e imposizione del nome, 280×450 cm
- Banchetto di Erode con Salomè che presenta la testa del Battista a Erodiade, 280×450 cm
Sopra le lunette si trovano fasce con esagoni contenenti teste maschili[2]. La scelta di dedicare la cappella ai due san Giovanni era legata innanzitutto al nome del committente (Giovanni di Rinieri Peruzzi), sia per la devozione dei fiorentini al Battista e sia all’evento della concomitanza di date tra il giorno dell’ascensione dell’Evangelista e della nascita del Battista, il 24 giugno. Le storie si basarono probabilmente sulla Leggenda Aurea di Jacopo da Varazze[1].
Sulla parete della finestra restano tracce di elementi decorativi e un Angelo dell’apocalisse mutilo[1]. Tra le fasce decorative si trovano delle testine entro esagoni dalla notevole caratterizzazione fisiognomica, che a qualcuno avevano fatto pensare a ritratti della famiglia Peruzzi, i primi dell’arte italiana: ipotesi suggestiva ma inverificabile[3].
Annuncio a Zaccaria
Nella lunetta sinistra, la scena dell’Annuncio a Zaccaria dà avvio alle scene della vita del Battista. Mentre sta compiendo un sacrificio nel tempio di Gerusalemme, Zaccaria riceve la visione dell’arcangelo Gabriele che gli rivela come sarà presto padre. Egli, non credendo all’annuncio divino, rimarrà muto fino alla nascita del figlio[1].
La scena è ambientata in un’architettura in tralice che asseconda il punto di vista dello spettatore. Sotto un ciborio gotico Zaccaria sventola un turibolo d’incenso e, dall’altra parte dell’altare, gli si fa incontro l’angelo che solleva la mano nel tipico gesto del parlante. Anche l’edificio a destra segue la medesima prospettiva intuitiva, e davanti ad esso si trovano alcuni personaggi, tra cui due donne che sono le figure meglio conservate della scena. A sinistra invece si fa avanti un gruppo di musici, almeno a giudicare da quello meglio conservato che tiene in mano uno strumento a corda da pizzicare. Le decorazione del Tempio si rivelarono aggiunte posteriori e vennero rimosse nei restauri novecenteschi[1].
Bibliographie
- (it) Maurizia Tazartes, Giotto, Milan, Rizzoli, (ISBN 9788817004480)
- (it) Edi Baccheschi, L’opera completa di Giotto, Milan, Rizzoli, (traduction (ISBN 9782080112194))